Lamy Nexx M Opal Green
- Giulio Fabricatore
- Stilografiche
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Qualche utile dettaglio
Uno dei (giustificati) motivi d’orgoglio della Lamy è la “nobiltà” di natali delle sue penne, nate dal progetto di designers di livello alto o altissimo. Nel caso della Nexx M la paternità è di Andreas Haug. Nato nel piccolo comune bavarese di Heidenheim ha iniziato la sua carriera con un corso di addestramento presso la Daimler Benz per continuare i suoi studi presso l’Accademia Nazionale di Belle Arti di Stoccarda (dal 1968 al 1972). Nel 1987 ha fondato la Phoenix Design vincitrice di oltre 600 premi. I suoi frequenti workshops universitari hanno costituito occasione per una costante promozione dei giovani talenti. Ormai affermato designer, con la Phoenix Design ha curato per la casa di Heidelberg il progetto di 4 modelli: Accent, 4pen, Nexx, Nexx M.
Forma ed estetica
Lamy conferma la sua particolarissima sensibilità per soluzioni stilisticamente interessanti e spesso estremamente innovative: il pensiero, come è ovvio, va alla piccola rivoluzione che si concretizzò nel modello “2000” verso la fine degli anni ‘60 del secolo scorso.
A distanza di diversi decenni Lamy si affida di nuovo a un grande designer, il bavarese Andreas Haug, per riaffermare, in concreto, il modo in cui viene applicata la regola d’oro alla quale la Lamy orgogliosamente dichiara (già nella pagina di presentazione sul suo sito) di attenersi: “solo la funzione determina la forma”, con un esplicito richiamo proprio alla “2000” e alla sua ascendenza “Bauhaus”.
Ma veniamo alla Nexx M.
Il materiale costruttivo è di assoluta affidabilità: un’ottima resina per il cappuccio e un gradevole alluminio anodizzato satinato per il fusto; nessun segno di giuntura o discontinuità: tutto semplice e lineare; come chiaramente indicato dai video disponibili sul sito della Lamy, anche questa penna è il risultato di un processo produttivo altamente standardizzato, capace di garantire costanza di risultati e prezzi davvero concorrenziali.
La forma complessiva si attiene ad un rigoroso understatement, solo parzialmente riscattato dal fresco colore della versione “opale” (quella che ho scelto). II risultato finale si adatta perfettamente ai canoni enunciati dalla Lamy per la 2000: “...non si tratta di creare uno status symbol ma semplicemente un attrezzo onesto, di alta precisione, per la scrittura manuale”, una vera e propria filosofia progettuale e industriale, puntualmente confermata dalla variegata produzione della casa di Heidelberg. La Safari e le sue varianti (poche) costituiscono una conferma convincente.
Anche in questo caso il risultato può vantare uno stile ineccepibile ed una rigorosa funzionalità. Il cilindro in alluminio del fusto è stato sottoposto ad un procedimento di imbutitura (proficuamente ripreso poi per il fusto della Aion) per ottenere il fondello piatto e le sfaccettature a prisma triangolare arrotondato che, al di là della valenza estetica, esibisce la sua utilità pratica nell’impedire rotolamenti sulle scrivanie e conseguenti rovinose cadute. Dato il modesto spessore, è stato necessario inserire al suo interno una sorta di “camiciatura” in resina sulla quale realizzare, per stampaggio, la filettatura necessaria all’avvitamento del gruppo di scrittura: ancora una volta semplice e funzionale.
Il cappuccio, in resina di un gradevole colore opale (un verde- turchese), è abbellito e completato da un anello in alluminio solidale alla clip, sulla cui semplice superficie trova posto la scritta LAMY in un elegante lettering corsivo a rilievo negativo: è proprio la clip la differenza più vistosa rispetto al modello Nexx (senza la “M” finale”), che ha la clip nella stessa resina colorata del cappuccio. In questo caso, inoltre, la clip si prolunga oltre il punto di fissaggio con una sorta di linguetta nella quale è ricavata una piccola asola rettangolare: non mancheranno di approfittarne coloro che, magari d’estate, senza giacca e indossando solo una T-shirt, non vogliono rinunciare a questa simpatica penna e potranno così portarsela dietro appesa al collo agganciata a un cordino: fa sempre il suo bel vedere...
Comodità d’uso
Le dimensioni (lunghezza e diametri) classificano questa penna come assolutamente media: è possibile un uso comodo, senza cappuccio calzato, anche per una mano abbastanza grande. Se però non si volesse rinunciare alla prolunga offerta dal cappuccio, i piccoli pesi in gioco manterranno entro limiti molto modesti lo sbilanciamento verso dietro.
La superficie in alluminio finemente satinato del fusto potrebbe far subito pensare ad un “contatto” fastidiosamente scivoloso. Basta allontanare il cappuccio (saldamente applicato a pressione) per scoprire una bella e comoda sezione in una resina dalla consistenza superficiale gommosa, quello che serve per evitare qualunque scivolamento.
La sezione ripropone, inoltre, la stessa sagomatura a prisma triangolare arrotondato del fusto: offre alle dita che impugnano la penna una comoda e ampia superficie d’appoggio. Il sistema di chiusura adottato evita, inoltre, la presenza di filettature: tranne una trascurabile discontinuità nella zona di chiusura fusto-sezione, le dita hanno a disposizione una zona amplissima, per decidere come e dove impugnare la penna a completo agio. Alla prova dell’uso questa soluzione si dimostra davvero efficace: chi come me preferisce mantenere un angolo di scrittura piuttosto basso (con una posizione delle dita tendenzialmente arretrata) non mancherà di apprezzare in modo particolare!
La Nexx M viene alimentata con le cartucce (proprietarie) Lamy T10 (per chi è un poco pigro o si accontenta della ridotta gamma cromatica disponibile...) o con il collaudato converter Lamy Z28, quello con l’alberino rosso e i dentini laterali di fissaggio (lo stesso usato nelle Safari): ovviamento ho subito applicato il converter, che mi consente l’accesso al variopinto giardino cromatico dei miei tanti amatissimi inchiostri...
La clip, pur priva del sofisticato sistema a molla di modelli più impegnativi (già a partire dalla “cp1”), si mostra abbastanza elastica; la sferetta applicata sotto la parte terminale dà il suo contributo ad una più efficace ritenuta.
Il gruppo pennino
Il pennino della Nexx M è il ben noto Z50 in acciaio, in dotazione a collaudate e fortunatissime serie come Safari, Al-Star, Nexx, Scala, Studio, ecc. (in pratica quasi tutte!). disponibile nelle numerose versioni, dall’EF al divertente e creativo stub da 1,9 mm; decisamente un bel vantaggio.
Su questo notissimo e usatissimo pennino c’è ben poco da dire: la sua forma essenziale costituisce quasi una esemplare lezione di design industriale. Privo di qualunque cenno di decoro (e ci mancherebbe!...), le informazioni riportate sulla sua lucida superficie, sotto il foro di sfiato rotondo, si limitano all’indicazione (essenziale) della larghezza e, subito sotto, a quella col nome del produttore, LAMY; il lettering è in un semplice “sans-serif” corsivo di tipo industriale.
Per la prova di scrittura ho caricato la penna con il Noodler’s Dostoievsky, che ho usato qui per la prima volta: il suo bell’azzurro-turchese fa da gradevole pendant con l’opale del cappuccio. La carta è quella dell’ormai solito puntinato Fabriano Ecoqua.
La prova di scrittura ha evidenziato una assoluta regolarità: nessun problema di false partenze o di salti, in qualunque condizione, anche se si scrive in maniera veloce o nervosa; d’altronde nulla di sorprendente per chi ha consuetudine con l’implacabile efficienza minimalista delle Safari o delle sue “compagne” di scuderia. A dirla in breve, la penna scrive e scrive davvero bene. Il feedback rimane estremamente modesto, limitato quasi soltanto al fruscìo del pennino sulla carta, che a più d’uno potrà piacere (anche molto...): particolarmente lodevole per un <F>. I segni di “feathering” (spiumaggio) visibili sulle tracce più larghe in corrispondenza di un “test della pressione” vanno ovviamente addebitati al carattere dell’inchiostro, ma non del tutto; una parte non insignificante è legata all’abrasione prodotta sul foglio da questo pennino (piuttosto rigido e sottile) quando sottoposto a un aumento consistente di pressione nel tentativo di ampliare il segno.
Il “reverse writing” produce un tratto estremamente sottile che tende anche a rarefarsi, con un feedback in netto aumento: si tratta di una modalità di impiego non proprio consigliabile.
Anche l’alimentatore ricalca la efficace semplicità di quelli adottati nelle serie prima citate: flusso più che adeguato per un pennino “fine” declinato alla tedesca. E, come al solito, l’eventuale cambio di pennino rimane operazione semplice e veloce, una praticità che non manca di essere apprezzata da chi vuole cambiare tratto “al volo” senza dover cambiare penna: una freccia in più all’arco di questa penna!
A tal proposito sarà opportuno ricordare che qualunque valutazione sulle specifiche proprietà del pennino usato nella prova assume un valore limitato e, comunque, solo relativo: qualche breve gesto ed ecco che la penna, con un pennino diverso (a scelta in una gamma piuttosto ampia), assume una nuova personalità, alla quale occorre adeguare il giudizio. Oltre a ciò, il costo davvero modesto dei pennini rende quasi del tutto superflue considerazioni e consigli su uno specifico pennino in dotazione che dovesse risultare “problematico”: si fa prima a cambiarlo che impegnarsi in una incerta operazione di recupero di uno difettoso o danneggiato!
Attenzione: se siete di quelli che prima di usare una penna hanno la sana abitudine di lavarla, non allarmatevi se trovate tracce di colore nell’acqua: la penna è realmente stata “usata” ma solo nel senso che è stata sottoposta a un controllo finale di funzionamento effettivo (cioè con inchiostro...) da parte della Lamy.
Il possesso e l’uso di questa penna mettono l’utente in una condizione di assoluto relax: gli elementi essenziali (fusto, converter, alimentatore) sono ampiamente collaudati e privi di sorprese. La forma ricercata costituisce un bonus supplementare per chi, con poca spesa, voglia poter contare su un funzionamento sicuro e senza problemi senza rinunciare, però, a un bel design “firmato”: in ufficio, a scuola, all’università o tra amici la Nexx M non mancherà di imporsi all’attenzione, pur con un’aria di rassicurante “understatement”; i più “sfacciati” o disinibiti si ostineranno a ostentarla appesa al collo! Il tutto a meno di 20€ (converter escluso): difficile chiedere di più...
Buona scrittura. Buon divertimento.
[febbraio 2019]
[recensione pubblicata sul sito www.ilpennofilo.it]
Il confronto tra la Nexx M (in basso), la piccola Pelikan M205 (al centro) e la Al-Star (sopra) indica la Nexx M come una penna media, sia col cappuccio, sia senza.
PROVA DI SCRITTURA
Lamy Nexx M <F>
Inchiostro: Noodler’s Dostoievsky Carta: Puntinato FABRIANO Ecoqua
NB: il righello che compare nella scansione del foglio ha lo scopo di consentire una valutazine dimensionalmente corretta dei risultati (spessori), falsati da una riproduzione che non sia in scala 1:1.
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