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Stipula Boccetta Inchiostro Stilografico Ferrogallico 70 ml
Il Ferro-Gallico, è stato l’inchiostro di riferimento dal medioevo sino al 1950 e, se di buona qualità, ha considerevoli doti di durata, resistenza e colorazione. La reazione chimica tra tannino e sali di ferro era nota sino dall’antichità. L’epoca della transizione tra il cosiddetto inchiostro di China e l’inchiostro ferro-gallico è imprecisabile, ma l’aumentata richiesta di inchiostri e la possibilità di produrlo facilmente resero quest’ultimo di uso comune già nel medioevo.
La sua formula base era composta da quattro sostanze: galle di varie piante (galle di quercia, galle di Aleppo, Cinesi, Giapponesi, ghiande, etc. etc.) vetriolo (o solfato di ferro), resina o gomma arabica (ottenuta dalla pianta dell’acacia e che costituisce il “legante” tra carta ed inchiostro) e acqua.
Varie sostanze possono essere usate per modificare le caratteristiche finali dell’inchiostro, aumentando o diminuendo la quantità di acido gallico che si ottiene con la prima bollitura delle galle. Usando birra o vino per modificare tempi e caratteristiche della fermentazione che trasformerà l’acido gallo-tannico in acido gallico. Utilizzando aceto o altri acidi si rallenta una troppo anticipata precipitazione del preparato. Utilizzando zucchero, miele o resine si aumenta la brillantezza dell’inchiostro e si rallenta l’asciugatura.
A causa della sua solubilità quest’inchiostro penetrava profondamente nella carta, ed era quasi indelebile. Una curiosa caratteristica delle preparazioni originali, appena fatte, è la loro particolare e chiarissima colorazione al momento dell’uso. Appena applicato l’inchiostro è quasi illeggibile e comincia a scurirsi dopo un paio di secondi, con l’esposizione all’ossigeno atmosferico. Questo costringeva a preparare l’inchiostro con certo anticipo al fine di produrre in esso un parziale annerimento e permettere di leggere agevolmente quanto appena scritto.