Graf Von Faber Castell Stilografica - Antico Egitto Pen Of the Year 2023

La popolazione chiamava la propria patria Terra nera (kemet) per via delle inondazioni di fango scuro del Nilo che periodicamente rendevano fertile il suolo. Molto ci è stato tramandato dall'Antico Egitto nel corso di migliaia di anni, ponendoci enigmi e ispirazioni ancora oggi affascinanti.

È grazie ai geroglifici, i caratteri elaborati in cui la civiltà avanzata ha trovato la sua origine, che siamo riusciti a svelare alcuni segreti.

L‘esclusiva edizione “Antico Egitto” della Pen of the Year 2023 (qalam Alsana) è limitata a 375 penne stilografifiche. Il fusto in metallo opaco con rivestimento in carbonio inciso a diamante ed estremamente resistente è decorato con i geroglifici incisi di dodici divinità dell’Antico Egitto e con fiori di loto stilizzati che rappresentano la rinascita.

Decorano l’impugnatura dello strumento di scrittura anelli in metallo con placcatura in oro 24 carati e anelli di lacca blu lucida che ricordano la maschera funebre di Tutankhamon.

Il pennino in oro 18 carati regala un piacere di scrittura esclusivo.

Una placchetta di metallo con doratura a 24 carati mostra l’occhio di Horus inciso nel cappuccio terminale – un simbolo di protezione nell’Antico Egitto. La forma del cappuccio ricorda il copricapo di Nefertiti, una delle più importanti e potenti regine egizie. Nel terminale del cappuccio è incastonato un lapislazzuli ricostruito con inciso uno scarabeo portafortuna che simboleggia il sole.

Nel corso dei millenni ci è stato tramandato molto dall’Antico Egitto e ancora oggi ne subiamo il fascino e ci poniamo molti interrogativi. È grazie ai geroglifici, i caratteri con cui ebbe modo di svilupparsi questa civiltà evoluta, che siamo riusciti a svelare alcuni dei segreti della cultura egizia.

Il motivo filigranato inciso sul terminale della Pen of the Year 2023 si ispira al fifiore di loto (seschen), che nell’Antico Egitto costituiva l’emblema della rigenerazione e della rinascita. Ad essere venerato era in particolare il loto blu, il cui fiore si chiudeva ogni giorno al tramonto e affondava nell’acqua per poi risalire all’alba. Tra i simboli più importanti, questa pianta delicata adornava vasi di alabastro, gioielli, dipinti e colonne e veniva utilizzata come geroglifico, spesso anche in connessione con le divinità.

Stilografica a stantuffo con pennino in oro magnum 18 carati lavorato a mano disponibile nelle larghezze di tratto M, F, B e BB

Occhio di Horus inciso su una placca di metallo placcato oro 24 carati posta sull'estremità

Il fiore di loto, simbolo di rigenerazione e rinascita, fornisce l'ispirazione per il motivo delicatamente inciso sull'estremità

Geroglifici adornano il fusto della Penna dell'Anno 2023: Il fusto è realizzato in metallo rivestito di carbonio

Il cappuccio della Penna dell'Anno 2023 ricorda il copricapo di Nefertiti

Un Lapislazzuli ricostruito con uno scarabeo inciso che rappresenta la vita e la rinascita é intarsiato nella parte finale del cappuccio

Anelli in metallo placcato oro 24 carati e anelli dipinti di blu che richiamano la maschera di Tutankhamon

Edizione limitata a 375 esemplari

tutti gli strumenti di scrittura sono numerati singolarmente

viene fornita in un astuccio di legno nero e lucidissimo (comprensivo di brochure e certificato di autenticità)

la stilografica viene fornita con inchiostro di lapislazzuli in un flacone con un design in edizione limitata

un inserto aggiuntivo nell'astuccio offre spazio per altri sei strumenti di scrittura.